Humani generis concordia

Inaugurazione dell'anno accademico 2019-2020

“Tolleranza” e “correttezza politica”. Quando popoli diversi per cultura, storia, istituzioni s’incontrano e vengono a confronto, il pericolo grande è che fanatismi vari, quelle granitiche, tracotanti certezze derivanti dall’amathìa, dalla crassa ignoranza priva di dubbi e d’interrogativi, prevalgano e portino a conflitti e ostilità da una parte e dall’altra; contrasti e dissensi che possono esplodere in atti violenti o comunque tendono a risolversi con la sopraffazione d’una civiltà sull’altra. Si tende dunque ad arginare il pericolo o educando alla “tolleranza”, ossia alla paziente sopportazione d’un peso, di ciò che comunque si ritiene estraneo o addirittura opposto a sé; oppure alla “correttezza politica”, ossia a una sorta di bavaglio, contrario a ogni parrhesìa, che ci costringe a schiacciare e mai esprimere le nostre opinioni e idee riguardo alcuni temi che pur riteniamo essenziali e basilari per la nostra vita e per la nostra cultura. Nel primo caso, spesso l’educazione si risolve in un languido cinismo indifferentista, nella cui tiepida brodaglia ogni cosa ha lo stesso, insignificante peso: e la vita si risolve nel soddisfacimento degl’istinti primari da un lato, dall’altro nella distruzione di quella naturale e calda sollecitudine per il prossimo, ch’è la base della socialità umana. Nel secondo caso, la repressione della normale esigenza d’esprimer civilmente e razionalmente le proprie opinioni senza offendere nessuno produce una frustrazione oppressiva che spesso sfocia in episodi di furiosa violenza; e, d’altro canto, ingenera isterismi e ipersensibilità nevrotiche, che divengono leggi tiranniche limitanti ogni libertà di parola e dialogo civile su temi di fondamentale importanza; dialogo che mai scada nell’oltraggio o addirittura nell’attacco ad personam.

Il concetto di “concordia” e la necessità del suo recupero.

È oggi tempo di recuperare il concetto ben più altamente morale della concordia, così come declinato da una lunga serie di pensatori, a partire da Raimondo Lullo e Pietro Abelardo fino ad Erasmo, al Bodin e oltre, passando per il Cusano, Pico e il Ficino. Concordia che significa armonizzazione anche di note diverse e di strumenti assai dissimili, come in una bene orchestrata sinfonia; ritmo di diastole e sistole che irrora di sangue il corpo complesso e vario d’una società. Tale concordia si basa sulla fede dell’unità sostanziale del genere umano e dunque sulla certezza d’una radice comune di là dalle diverse e molteplici fioriture delle varie civiltà: fede e certezza condivisa dalle grandi culture d’occidente e d’oriente. Tale concordia si può realizzare solo e soltanto attraverso una forte, piena, profonda consapevolezza della propria storia, della Weltanschauung sviluppata dalla propria civiltà attraverso un processo secolare, dal confronto e dal dialogo diacronico coi grandi pensatori che hanno segnato questo percorso ponendo su di esso imprescindibili pietre miliari; e dal confronto con la storia, i monumenti della letteratura, dell’arte, della filosofia delle altre civiltà, che ci consenta di scoprire che cosa manchi alla nostra e cosa noi possiamo apportare agli altri: così come un violinista non potrà mai armonizzare il suono del suo violino con quello degli altri strumenti d’un insieme sinfonico se non conoscerà sufficientemente bene i segreti del suo proprio strumento e non comprenderà come il suo suono possa completare gli altri ed esser da essi completato. Come in un èranos, ciascuno porta il proprio sýmbolon, che però, per esser tale, deve trovare la metà mancante e ricostruire l’intero.

La concordia nell’essere umano e nella natura.

Nessuno, però, può raggiungere tale concordia nella società umana, se prima non s’è educato a realizzarla nella sua stessa persona; armonizzando, con arte paideutica, le varie parti di cui è composto ciascun individuo ed evitando che gl’istinti ferini e i bassi appetiti, privi d’ogni guida e direttiva, si scatenino come la Furia Aletto di virgiliana memoria liberata dagl’Inferi. Perché, platonicamente, l’arte dell’educazione di sé stessi e degli altri è non solo arte d’amore, ma coincide con l’arte politica: con quell’arte cioè grazie alla quale è possibile realizzare la concordia o harmonia delle parti diverse che costituiscono il corpo sociale e nutrire così nella maniera opportuna e salutare quella caratteristica dell’uomo ch’è d’esser politikòn zòon, in stretta connessione con la comunità naturale umana, nell’accezione più ampia che questo concetto possa avere. Il modello di quest’armonia non può esser cercato altrove che nella natura, dov’esso è iscritto in ogni cosa, dalle foglie degli alberi ai motus constantes et rati degli astri, dalla spirale delle galassie all’alternarsi delle stagioni, dai petali d’un fiore alle proporzioni degli arti d’ogni essere vivente. In quest’ordine, che non a caso fu detto /kosmos/ e /mundus/, va cercato l’ordine peculiare della natura umana, oggettivo e reale, di là, da un lato, da precomprensioni e pregiudizi di tipo teologico, dall’altro da vaneggiamenti postumani e transumani. Perché se si deve vivere secundum naturam, bisogna però intender quale sia la hominis natura e com’essa possa realizzarsi con un’educazione che definisca bene l’ordine del cosmo e l’esplicarsi dell’umano libero arbitrio nel suo seno.

IN MEMORIAM REMI BODEI

Il convegno verrà dedicato alla memoria del compianto Remo Bodei, che ogni anno ci raggiungeva proprio in questi giorni per arricchire le nostre anime con i suoi discorsi e insegnamenti.

Modalità di partecipazione e borse di formazione

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria scrivendo a: convegni@vivariumnovum.net.

L’Accademia Vivarium novum mette anche a disposizione per la partecipazione al convegno 20 borse di formazione che coprono i costi delle lezioni, dei seminari, delle attività culturali connesse e le spese di vitto e alloggio presso le strutture del Campus. Le borse si possono richiedere scrivendo a convegni@vivariumnovum.net, con i due seguenti allegati compilati e firmati insieme una copia d'un della carta d'identità.

Allegato 1: scheda d'iscrizione
Allegato 2: regolamento

Programma

15 novembre

  • 16.00: Saluti delle autorità.
  • 16:30: Introduzione: Le ragioni d’un convegno.
  • 17:30: Pausa caffè.
  • 18:00 Alessandro Tessari (Università di Padova): Il Liber de gentili et tribus sapientibus di Raimundo Lullo e il Dialogus inter philosophum, ludaeum et Christianum d’Abelardo, fondamenti della nozione di concordia.
  • 19:00 Claudio Moreschini (Università di Pisa e Istituto Patristico Augustinianum di Roma): La concordia nel Rinascimento cristiano.
  • 20:00 Concerto d’arpa di Joost Willemze.
  • 21:00 Cena.

16 novembre

  • 10:00 Ignacio Armella (Accademia Vivarium novum): Concordia parvae res crescunt (Sall.).
  • 11:00 Pausa caffè.
  • 11:30 Stéphane Toussaint (CNRS di Parigi - Societé «Marsile Ficin»): Ficino, Pico, la Concordia e le Grazie.
  • 12:30 Kurt Smolak (Università di Vienna): Omnium rerum convenientia et consensus: de hymno Mesomedis lyrici in laudem Naturae matris composito deque varia illius Deae fortuna.
  • 13:30 Pranzo
  • 15:30 Davide Monaco (Università di Salerno): Concordia religionum. Dalla tolleranza al dialogo tra le religioni: la prospettiva umanistica di Nicolò Cusano.
  • 16:30 Marc Augé (École des hautes études en sciences sociales): I rischi del moderno concetto di “tolleranza” e di “correttezza politica”.
  • 17:30 Pausa caffè
  • 18:00 Testimonianze dal mondo
  • 19:00 Fabula de tribus anulis (tratta dalla Novella III della I giornata del Decamerone del Boccaccio nella traduzione di Marco Antonio Paganuzzi [1580] e dal Nathan del Lessing nella traduzione di Daniel Weissman [1987]) messa in scena dal gruppo Vertumnus.
  • 20:00 Cena

17 novembre

  • 10.00: Charles Guittard (Università di Parigi Ovest - Nanterre La Défence): De concordia ordinum et pace deorum apud Romanos.
  • 12.00: Ivan Parga (Università di Warwick): “Mihi placet concordia”: quid senserit Erasmus de pace interius exteriusque servanda.
  • 13:30 Pranzo
  • 15:30 Enrico Peroli (Università di Chieti-Pescara “Gabriele D’Annunzio”): Cusano e la ‘pax fidei’.
  • 16:30 Guido Cappelli (Università di Napoli “L’Orientale”): Virtus e Concordia nel pensiero politico dell’Umanesimo.
  • 17:30 Pausa caffè
  • 18:30 Giancarlo Rinaldi (Università di Napoli “L’Orientale”): Turbata concordia. La repressione dell'“eresia” nel secolo IV.
  • 19:30 Conclusioni programmatiche.
  • 20:00 Concerto del coro Tyrtarion.
  • 21:00 Cena

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