Convegno internazionale di studi 'HEREDITAS URBIUM': LA CITTÀ EREDITABILE

HEREDITAS URBIUM: LA CITTÀ EREDITABILE

Esempi concreti d’una reale rigenerazione urbana

Convegno internazionale di studi

Scuderie Aldobrandini - Villa Falconieri

Frascati

5-8 Giugno 2025

Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del buon governo nella città, 1339, Palazzo pubblico, Siena

È necessario oggi riproporre la tradizione umanistica messa in crisi dal primato dell’economia e dal mito della crescita infinita come unico strumento di salvezza per la nostra cultura asservita al consumismo. Anche l’architettura classica è una lingua abbandonata o messa in naftalina e potrebbe essere giustamente affiancata alle lingue classiche, prospettandone una reintegrazione nel solco dell’autentica modernità. S'avverte l'esigenza d'un “ritorno alla bellezza” che bisogna perseguire con grande coraggio e grande anticonformismo. - Paolo Portoghesi

Οἶμαι ἡμῖν τὴν πόλιν, εἴπερ ὀρθῶς γε ᾤκισται, τέλεως ἀγαθὴν εἶναι... Δῆλον δὴ ὅτι σοφή τ'ἐστὶ καὶ ἀνδρεία καὶ σώφρων καὶ δικαία.

“Ritengo che la nostra Città, se è ben costruita, dovrà anche essere perfetta… E allora, per certo, sarà anche sapiente, coraggiosa, temperante e giusta.” - Platone, Repubblica, IV,427e

Et filii filiorum et semen illorum habitabunt in saecula
“E i figli dei figli e la loro progenie v’abiteranno nei secoli” - Iscrizione nel fregio di Palazzo Canossa a Verona.

Le tendenze progettuali dominanti nell’architettura moderna e contemporanea sembrano aver dimenticato l’importanza dei legami delle genti ai diversi territori, luoghi storici, e tradizioni di vita. Ciò nonostante, da oltre un trentennio, parallelamente al modo di progettare “per qualsiasi luogo”, alcuni architetti e urbanisti hanno realizzato opere di grande valore estetico, sociale, ambientale ed economico, con l’intento di rispondere a quel senso identitario d’appartenenza ch’è alla base del vivere umano.

I recenti incentivi della Comunità europea e dei governi a favore del rilancio del settore edilizio, e le normative sulla rigenerazione urbana, rischiano involontariamente di danneggiare i patrimoni territoriali, piuttosto che tutelarli, valorizzarli e, di riflesso, migliorare l’economia, le città e l’ambiente. Infatti, poiché il mercato immobiliare risulta poco redditizio nei nuovi e anonimi contesti urbani, gl’interessi di chi opera nel settore si rivolgono sempre più alle realtà urbane storicamente caratterizzate.

Eppure, in un momento in cui le conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici impongono un calendario per l’efficientamento energetico (si pensi alle conclusioni delle COP 26, 27 e 28), piuttosto che consentire la demolizione e sostituzione dei ben più solidi edifici storici, occorrerebbe operare sul frettoloso e spregiudicato edificato post-bellico. Come infatti insegnano i popoli nativi americani, ogni costruzione dovrebbe essere pensata “per la settima generazione”: così è stato per gli edifici storici, ma non per quelli sorti dal dopoguerra in poi.

Con queste premesse, nel tentativo di cambiare i modi di “disegnare le città” e la mobilità al loro interno, alcuni Istituti stranieri hanno attivato programmi di studio in Italia per conoscere dal vivo i nostri centri urbani, comprenderne lo sviluppo, l’unicità e le dinamiche, e infine tornare a realizzare architetture (e vite) sostenibili. È necessario infatti apprendere un metodo di lettura dei luoghi e delle loro caratteristiche distintive, per operare nel rispetto dei territori e di coloro che li abitano, pur adattando le diverse soluzioni progettuali alle esigenze del XXI secolo.

Ogni luogo si caratterizza per modi di utilizzo, presenti e passati, e per processi di trasformazione che i nuovi interventi architettonici ed urbanistici devono considerare, superando velleità auto-referenziali che tendono a separare ambiti funzionali e fisici. Pertanto ogni “rigenerazione urbana” necessiterebbe d’una organica (re)visione della città nel suo insieme, d’un’azione sensibile alle esigenze di tutti i cittadini, e d’un’attenzione agli aspetti sociali, economici, antropologici, ambientali e storici. Senza un’organica visione delle radici e dei contesti d’ogni luogo, si finirebbe per portare il nostro patrimonio a scomparire e i Paesi a non essere diversi da altri, minando così anche i flussi turistici e l’economia nazionale.

Purtroppo, chi osa guardarsi alle spalle è spesso tacciato di retrogrado passatismo; in tal senso bene ammoniva Maria Ponti Pasolini nel 1915: «Noi in Italia, più che altrove, ci crediamo intralciati dalla tradizione, la quale, per quanto gloriosa, pesa a molti come una

cappa di piombo: la tradizione può essere, come il Manzoni disse dell’errore, un ostacolo contro il quale inciampa chi va alla cieca, ma per chi alza il piede diventa gradino». (Maria Ponti Pasolini, Il Giardino Italiano, E. Loescher & Co., Roma, 1915, pag. 4.)

Grazie all’analisi corretta dei luoghi, e al recupero in Italia di quegli strumenti cancellati dalle leggi del 1925-26, oggi avremmo la possibilità di favorire il ricompattamento delle città, migliorare le condizioni di vita delle periferie e delle condizioni climatiche, mettendo fine al consumo di suolo, restituendo terreno alla campagna, consentendo inoltre un guadagno pubblico, piuttosto che un incremento del debito.

Il presente convegno, organizzato dall’Accademia Vivarium novum, intende dimostrare la fattibilità d’una città così concepita. Ci si rivolge pertanto non solo agli architetti e urbanisti, ma soprattutto alle associazioni di categoria (costruttori, immobiliaristi, professionisti, politici) e ai cittadini comuni, mostrando esempi già realizzati e raccontati direttamente dai soggetti che li hanno progettati e costruiti, oppure voluti e consentiti, con l’obiettivo di reindirizzare i programmi urbanistici e le normative vigenti in nome di un futuro da lasciare ai posteri.

Si propone dunque un’operazione urbana pensata per la settima generazione, affinché i nostri figli e nipoti possano beneficiarne, piuttosto che pagarne il conto – un’operazione che, in una parola, potremmo definire “ereditabile”.

“E la gente è contenta nelle città che sono belle.” - Elio Vittorini, Le città del mondo

“Le innaturali concentrazioni metropolitane non colmano alcun vuoto, anzi lo accentuano. L’uomo che vive in gabbie di cemento, in affollatissime arnie, in asfittiche caserme è un uomo condannato alla solitudine.” - Eugenio Montale

Partecipazione

In presenza: prenotando, fino a esaurimento posti, scrivendo a convegni@vivariumnovum.net.

A distanza: prenotandosi sul portale Zoom tramite il collegamento che verrà presto reso noto.

Sarà disponibile, sia a distanza sia in presenza, una traduzione simultanea di tutti gli interventi dall'inglese all'italiano.

Borse di formazione

L'Accademia Vivarium novum mette a disposizione 10 borse di formazione per la partecipazione al convegno, a copertura dei costi di vitto e alloggio presso le strutture del Campus.
Le borse di studio sono riservate a giovani dell'ultimo biennio delle scuole superiori, studenti universitari, laureati e docenti di ogni ordine e grado. Sarà data priorità agli studenti delle facoltà di architettura. La borsa di studio prevede l'obbligo di residenza e di frequenza dei corsi e la presentazione di una relazione finale (massimo 25.000 caratteri) da consegnare entro il 30 agosto 2025. Al ricevimento della relazione verrà rilasciato un attestato di frequenza.

Le domande di partecipazione alla borsa di studio, corredate dai moduli che accluderemo quanto prima a questa pagina, debitamente compilati e firmati, da una breve lettera di motivazione, da un curriculum vitae essenziale e da un documento di identità con foto, dovranno pervenire entro il 20 maggio 2025 al seguente indirizzo: convegni@vivariumnovum.net. Le risposte saranno comunicate entro il 30 maggio.


Programma

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Programma in Italiano


Enti promotori

  • Accademia Vivarium novum
  • Comune di Frascati
  • Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori di Roma e provincia
  • Associazione nazionale costruttori edili (ANCE)
  • Ordine degli ingegneri della provincia di Roma
  • Fondo ambiente italiano (FAI)
  • Università di Notre Dame (USA)
  • International network for traditional building, architecture & urbanism (INTBAU)
  • Festival dell’innovazione di Frascati
  • PULCHRIA
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