Viaggio nella musica popolare

Ensemble di Arpe

Conservatorio statale di musica “O. Respighi” di Latina

Arpiste: Lucia Bova, Michela Barlone, Giada Gagliardi, Emma Iacomini, Beatrice Lancia, Sophia Celeste Pansini, Giulia Piacentini, Agata Ottone, Susanna Turchi


Oltre ad essere lo strumento “classico” per eccellenza, l’arpa è stata ed è tutt’oggi uno strumento molto importante nella musica popolare in diverse zone del mondo. Nella storia dell’essere umano non c’è civiltà che non conosca o non abbia conosciuto una forma seppur rudimentale di questo strumento. Dal nord al sud del pianeta l’arpa è presente nella musica popolare che si suona in occasioni di festività e celebrazioni. Nell’Europa settentrionale o nell’America del Sud può essere quasi considerata lo “strumento nazionale”.

Gli irlandesi hanno un’importantissima tradizione di arpa popolare suonata non solo da musicisti professionisti, ma soprattutto dalla gente comune, da nobili e da sovrani. In quelle zone gli arpisti nel Medio Evo erano stimati come professionisti di alto livello sociale ed erano protetti dalla nobiltà; le loro arpe erano riccamente decorate e ed erano simbolo di ricchezza e di benessere. Per queste ragioni gli irlandesi ancora oggi mostrano con orgoglio una piccola arpa stampata sulle loro bandiere o coniata sulle loro monete per ricordare a tutto il mondo quanto siano fieri della propria storia e delle proprie tradizioni. In Scozia nei negozi dei barbieri spesso si trovava una piccola arpa appesa al muro che gli avventori potevano prendere e suonare per ingannare il tempo dell’attesa. Nel Galles anticamente i re consegnavano una piccola arpa ai bardi di corte come simbolo di status. Secondo un codice giuridico gallese un’arpa, una scacchiera e un mantello erano i tre oggetti che ogni gentiluomo era tenuto a possedere. Parimenti ogni uomo libero doveva avere nella propria casa una moglie virtuosa, un buon cuscino sulla sedia e un’arpa ben accordata.

In Sudamerica l’arpa è diffusissima e molto popolare in paesi come Perù, Paraguay, Bolivia, Messico, Equador e Venezuela. In quelle terre arpisti itineranti trasportano le proprie arpe, più piccole e leggere di quelle classiche, tenendole sulle spalla e le suonano stando in piedi. Il loro repertorio si caratterizza per le melodie avvincenti, le complessità ritmiche e l’uso di virtuosismi e sonorità poco presenti nella musica colta europea. In questi paesi l’arpa fu introdotta dai padri missionari spagnoli dopo la scoperta dell’America. La dominazione spagnola si basava principalmente su tre aspetti fondamentali: il controllo militare del territorio, l’evangelizzazione e l’acculturazione della popolazione. I padri missionari insegnavano agli indigeni, tra le molte cose, come coltivare il terreno, le tecniche dell’irrigazione, dell’edificazione, ma anche la musica occidentale, le tecniche esecutive e come costruire gli strumenti musicali. Poiché in Spagna in quei secoli l’arpa era molto diffusa, fu introdotta in tutti i territori che subirono la dominazione spagnola trovando larghissima accoglienza ovunque. Le popolazioni locali giunsero poi a originalissime elaborazioni delle arpe, del repertorio e delle tecniche esecutive che sono di grandissimo interesse ancora oggi.

Il programma del concerto vuole offrire alcuni esempi del repertorio più rappresentativo dei paesi nei quali l’arpa è tanto diffusa come strumento popolare. Molti dei brani proposti sono di autori sconosciuti mentre altri sono di compositori che in varie epoche storiche si sono ispirati alle tradizioni popolari. Prossimamente saranno inseriti in repertorio brani dal sapore Jazz.

L’ensemble di arpe è costituito da Lucia Bova, docente di Arpa del Conservatorio “O. Respighi” e dalle allieve di Arpa del Conservatorio Respighi.


Programma

Tradizionale

Greensleeves

Sarah Deere-Jones

Summer Rain

Cliona Molins

Snow Flurries

Mary Kay Waddington

Siciliana

Alfredo Rolando Ortiz

Danza de Luzma

Habanera Gris

Cumbia Deliciosa

Llano

Anonimo

Caribbean Medley

Astor Piazzolla

Libertango

Yvon Ricoal

Cueca

Deborah Henson-Conant

Baroque Flamenco


L’ensemble è costituito dalle migliori allieve della classe di Arpa del Conservatorio statale di musica “O. Respighi” di Latina guidate dalla docente Prof.ssa Lucia Bova. Si è esibito in prestigiose rassegne concertistiche a Roma, presso il Parco della Musica in varie edizioni di “Arpissima”, al Teatro Piergiorgio Frassati per l’Istituto Corelli, al Teatro Romano di Terracina per il Terracina Music Festival, a Gaeta (LT) per l’Associazione Concertistica “S. Giovanni a Mare”, a Velletri per “Le giornate dell’Arpa” presso la Casa delle Culture e della Musica, dell’Arpa” e al Palazzo Caetani per il Fondi Music Festival e l’Associazione musicale “Ferruccio Busoni”.

Lucia Bova, Docente di arpa al Conservatorio "Ottorino Respighi" di Latina, dopo aver completato gli studi musicali in Italia ha conseguito il diploma francese in arpa ottenendo il Premier Prix à l'Unanimité sotto la guida di Elisabeth Fontan-Binoche e si è perfezionata nello studio della musica del Novecento con Ursula Holliger. Si dedica all'interpretazione e alla ricerca del repertorio per arpa sola e in ensemble con particolare interesse per quello moderno e contemporaneo. Compositori quali Mencherini, Dashow, Razzi, Chasalow, Giri, Cifariello Ciardi, Podio e De Rossi Re hanno composto per lei. Ha dato concerti presso prestigiose istituzioni concertistiche in Italia e negli Stati Uniti, Canada, Brasile, Polonia, Spagna e Germania. Ha effettuato incisioni discografiche da solista e in ensemble per BMG Ricordi, Universal, Rai Trade, Neuma, Capstone, Mode Records, Bongiovanni e Atopos. Le Edizioni Suvini Zerboni hanno pubblicato nel 2008 il suo libro L'arpa moderna. La scrittura e la notazione, lo strumento e il repertorio dal ‘500 alla contemporaneità che è stato tradotto in inglese nel settembre 2016.


Ingresso libero, previa prenotazione, scrivendo a concerti@vivariumnovum.net (entro e non oltre le ore 16 di venerdì 26 settembre 2025).


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